Edizione 2010

San Michele all’Adige | 24 settembre 2010 |

Nonostante le più pessimistiche previsioni (dal punto di vista meteorologico, s’intende) il 24° Raduno provinciale dei Gruppi folkloristici si è svolto in una splendida giornata di sole rinfrescata qua e là da qualche alito di tepida brezza settembrina. L’inizio della manifestazione, a Grumo, ha visto la breve performance di quattro gruppi scelti fra i quindici che fanno parte dell’Associazione Gruppi Folkloristici del Trentino.
Gli altri erano invece impegnati al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, partner della manifestazione assieme al Comune e alla Pro Loco di San Michele all’Adige, per la presentazione della terza edizione del volume “I costumi popolari del Trentino negli acquerelli di Carl von Lutterotti”.
Anche in questo luogo carico di storia, il suggestivo cortile dell’antica prepositura agostiniana, alcuni gruppi si sono esibiti in un brevissimo repertorio prima che il direttore del Museo, Giovanni Kezich, introducesse l’argomento ricordando la genesi del libro e la sua prima edizione del 1994 curata da Gian Paolo Gri e Chiara San Giuseppe. Tornando al programma della giornata, dopo il pranzo collettivo consumato nei sottoportici del Municipio, ha avuto luogo lo sfilata che, partendo dal Museo, ha percorso la parte più antica di San Michele all’Adige per concludersi nel piazzale antistante il Municipio dove era allestito il palco, pronto per accogliere le esibizioni dei gruppi. Alle 15.00 in punto, infatti, iniziava la parte conclusiva dedicata allo spettacolo. Dopo gli interventi delle autorità locali, sono iniziate le esibizioni dei gruppi, intervallate dagli interventi talvolta ironici talvolta scherzosi di un effervescente Mattia Eccheli. Esibizioni che, sforando l’orario previsto di qualche minuto si sono concluse alle 17.15, lasciando quindi a tutti ancora ampio spazio per la parte non ufficiale normalmente dedicata al canto, al suono degli strumenti, ai contatti “umani”.
Questa edizione del Raduno per gli addetti ai lavori è stata del tutto particolare, non tanto per il suo svolgimento, il suo programma o le esibizioni dei gruppi, quanto per la presenza, tra gli organizzatori, del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina che, come evidenziato sulla presentazione dell’iniziativa, conferisce al ruolo dei gruppi una valenza culturale di tutto rilievo nel mantenere viva nei balli e nelle musiche la tradizione locale.
Il Museo, secondo quanto affermato dal suo direttore, sarà e dovrà essere la “casa” di tutti questi gruppi e associazioni e nel Museo essi troveranno il referente culturale ideale che in una sinergia di intenti e di obiettivi dovrà conseguire risultati di assoluto rilievo culturale. Naturalmente non è detto che ciò sia facile, anzi. Perché ciò avvenga è necessario l’impegno di tutti e la volontà di superare gli angusti limiti dell’orticello sotto il campanile per aprirsi finalmente a un confronto ampio e sereno che sia privo, soprattutto, di remore e pregiudizi.

Flavio Chistè