Edizione 2018

Anche la decima edizione del Festival “C’è Folk e Folk” si è conclusa nel migliore dei modi. Tre le località trentine protagoniste: Cembra, nell’omonima vallata,  Romeno, in Val di Non, e Mezzano di Primiero. Dal 10 al 12 agosto il Festival  folklorico provinciale organizzato dalla Federazione Circoli Culturali e Ricreativi del Trentino-FeCCRiT e dall’Associazione Gruppi Folk del Trentino, entrambe presiedute da Elio Srednik, ha visto ospiti di questo Festival “C’è Folk e Folk 2017”, sono stati i rappresentanti del Piemonte, con il Gruppo “Artüsin”, già ospite del Festival alcuni anni fa, e della Romania, dalla Provincia del Bihor, nella regione storica della Transilvania.

Il Festival ha avuto un suo prodromo giovedì 9 agosto a Sover con una presentazione della manifestazione e una breve esibizione del Gruppo Folkloristico Rumeno Cuninita del Comune di Madaras, Provincia del Bihor.

Venerdì 10 agosto si è tenuta l’esibizione di Cembra, allestita all’aperto presso l’area spettacoli. Dopo una sfilata folkloristica che ha attraversato il paese, si sono tenute le esbizioni, iniziando dal Gruppo Costumi Storici Cembrani, per arrivare al Gruppo Folkloristico Rumeno, quindi al Gruppo Folkloristico di Carano e infine al Gruppo “Artusin” del Piemonte. Folta la partecipazione di pubblico.

La seconda serata è stata allestita a Romeno, in Valle di Non, preceduta da una visita dei due gruppi, quello rumeno e quello piemontese, nella vallata centrale, in particolare al Santuario di San Romedio.  Sull’ampio palco di Piazza Lampi hanno aperto lo spettacolo di “Lacchè” di Romeno, seguiti dal gruppo piemontese, dal Gruppo Folkloristico di Pieve Tesino e dal gruppo rumeno. Numeroso il pubblico astante, formato da residente ma soprattutto da ospiti.

Ultima serata a Mezzano di Primiero, presso la struttura del “Bròlo”, dopo una visita alle suggestive case e ai vicoli del paese, fra i “Borghi più belli d’Italia”. Apertura per il locale Gruppo di Mezzano di Primiero, e quindi esibizione del gruppo rumeno e del gruppo piemontese, per concludere con la “Farandola”, che ha coinvolto sia i ballerini sia il numerosissimo pubblico presente.